17 gennaio 2007

Parla il Poeta - Porlock

"Mi pare che nessuno ancora ci abbia pensato, allora lo propongo io: un nastrone dedicato alla musica classica. Non mi sono semplicemente limitato ad elencare i vari brani, ho proprio posto l'obbiettivo di un nastro realizzabile. Ho stabilito per prima cosa una durata: una cassetta da sessanta minuti, mezz'ora per lato. Il problema che si pone immediatamente sono proprio le durate dei pezzi, che nella musica classica sono sovente elevate. Ho quindi escluso le forme classiche (sonate, concerti, sinfonie) e mi sono concentrato sui pezzi brevi, focalizzandomi sulla letteratura pianistica del romanticismo che offre un vastissimo repertorio di qualità di pezzi di breve durata. Ho escluso il repertorio delle esperienze post-romantiche come il simbolismo e l'espressionismo di Debussy, il minimalismo di Satie, o le avanguardie di Schonberg e Webern.

La prima cosa, e quella più facile, è stato scegliere l'apertura e la chiusura. Si comincia con una delle Romanze senza Parole di Mendelsshon e si chiude con Parla il Poeta di Schumann. Un carattere generale di intima poesia e di sogno, e chiudere con il poeta che parla vuol dire non chiudere affatto ... lasciare continuare il poeta e la poesia. Questo il Leit-motiv, il resto, la scelta dei pezzi è venuta da se.
La scaletta non ha un ordine logico, ho seguito semplicemente il gusto del momento, cercando ove fosse possibile di alternare brani lenti, con brani più nervosi e vibranti.

Per ogni composizione ho indicato il titolo e l'autore, nonché il nome dell'interprete (racchiuso tra parentesi) e la durata. Le durate fanno riferimento ovviamente all'interpretazione di cui mi sono avvalso; è difficile dire se il nastro rimane realizzabile utilizzando esecuzioni di altri interpreti.

Mi pare di aver detto tutto ... Buon Ascolto!


Lato 1 - 28'11"

1 - Romanza senza parole Op. 19 n. 1 - Felix Mendelsshon-Bartholdy
(Walter Gieseking) - 4'44"
Il pezzo propone un ingegnoso cantabile pianistico, dove le dita esterne delle due mani creano la melodia e la contro-melodia. Le dita interne realizzano l'arpeggiato nel registro medio. Eravamo nel 1830 circa e Mendelsshon sbalordiva il mondo.
2 - Ballata op. 118 n. 3 - Johannes Brahms
(Wilhelm Backhaus) - 3'40"
Unica ballata tra i trenta pezzi pianistici dell'ultimo Brahms. E' giustamente uno tra i suoi pezzi pianistici più noti.
3 - Kinderszenen op. 15 n. 7 "Traumerei" - Robert Schumann
(Vladimir Horowitz) - 2'34"
Visione di sogno. Prima e più di ogni altro Schumann è il poeta in musica che si è rivolto verso la freschezza misteriosa dell'infanzia.
4 - Consolations S. 172 n. 3 - Franz Liszt
(Aldo Ciccolini) - 4'10"
Liszt, forse il più grande pianista del diciannovesimo secolo. "Sebbene [...] io sul punto di essere il solo della mia razza, non vorrei tuttavia invecchiare in questo mestiere." (F. Liszt a Cristina di Belgioioso, 1841)
5 - 24 Soirees de Pausilippe op .75 (Pensees Musicales) - Sigismund Thalberg
n. 1 - 2'29"
n. 3 - 1'55"
(Vincenzo Vitale)
Il rivale di Liszt. "Thalberg è il primo pianista del mondo, ma Liszt è il solo." (Cristina di Belgioioso, 1837)
6 - Ballata op. 10 n. 1 "Edward" - Johannes Brahms
(Artur Rubinstein) - 3'40"
- Perché la tua spada è rossa di sangue, Edward ? -
- Oh, ho ucciso il falcone, Madre ! Madre ! -
- Il sangue del tuo falcone non è così rosso, Edward, Edward ! [...] Un altro dolore ti opprime, Edward, Edward ! -
- Oh ! Ho ucciso mio padre. Oh il mio cuore soffre ! -

(antico testo Scozzese musicato da Brahms)
7 - Studio op. 8 n. 12 (dai 12 Studi op. 8) - Aleksandr Skrjabin
(Nikita Magaloff) - 2'19"
[...] - Lei suona e metà tempo -. Isserlis si fermò e guardò Skrjabin con stupore. - Quella è la mia interpretazione della musica -, disse Skrjabin, - ma la musica è la mia -.

Lato 2 - 29'56"

1 - Notturno op. 9 n. 1 - Fryderyk Chopin
(Artur Rubinstein) - 5'23"
"Guardate quegli alberi: il vento gioca con le foglie, le fa ondeggiare, ma l'albero non si muove. Ecco il rubato Chopiniano." (Franz Liszt)
2 - Rapsodia op. 79 n. 1 - Johannes Brahms
(Artur Rubinstein) - 9'12"
3 - Mazurka op. 17 n. 4 - Fryderyk Chopin
(Vladimir Horowitz) - 3'35"
"Giù il cappello, signori: un genio !" (così Robert Schumann recensì Chopin)
4 - Preludio op. 23 n. 5 - Sergej Rachmaninov
(Sergej Rachmaninoff) - 4'00"
"Rachmaninov è stato veramente un grande pianista, non però un grande interprete perché suonava tutto alla Rachmaninov." (Claudio Arrau)
5 - Morceau caracteristique op. 36 n. 6 "Etincelles" - Moritz Moszkowski
(Vladimir Horowitz) - 5'15"
6 - Kinderszenen op. 15 n. 13 "Dichter spricht" - Robert Schumann
(Vladimir Horowitz) - 2'31"
Parla il poeta, e che non smetta mai di parlare."
Porlock

Lato 1

  1. Felix Mendelsshon-Bartholdy - Romanza senza parole Op. 19 n. 1
  2. Johannes Brahms - Ballata op. 118 n. 3
  3. Robert Schumann - Kinderszenen op. 15 n. 7 "Traumerei"
  4. Franz Liszt - Consolations S. 172 n. 3
  5. Sigismund Thalberg - 24 Soirees de Pausilippe op .75 (Pensees Musicales)
  6. Johannes Brahms - Ballata op. 10 n. 1 "Edward"
  7. Aleksandr Skrjabin - Studio op. 8 n. 12 (dai 12 Studi op. 8)
Lato 2
  1. Fryderyk Chopin - Notturno op. 9 n. 1
  2. Johannes Brahms - Rapsodia op. 79 n. 1
  3. Fryderyk Chopin - Mazurka op. 17 n. 4
  4. Sergej Rachmaninov - Preludio op. 23 n. 5
  5. Moritz Moszkowski - Morceau caracteristique op. 36 n. 6 "Etincelles"
  6. Robert Schumann - Kinderszenen op. 15 n. 13 "Dichter spricht"

8 commenti:

Anonimo ha detto...

Bravissimo che hai scelto tutti pezzi a sé stanti, senza fare il boia che piglia un allegro di qua, un adagio di là, e tira fuori un Frankenstein da piazzare allegato a "Olio, motori e anche grasso". Una composizione va ascoltata per intero, secondo me u_u

Ammetto eccezioni, se motivate.

(ah, non vi preoccupate... considero una suite un qualcosa di scomponibile...)

Bene, ho intravisto qualcosa che dovrò approfondire :)

Anonimo ha detto...

ed infatti ho ragionato proprio in questi termini. Mi sembrava assurdo smontare concerti, sinfonie, sonate, seppur si possono trovare eccezioni. Così poi sembra quasi un compilation indie-pop
;-)

Porlock

20nd ha detto...

Se non me lo passi sei un Porlocl morto :P

Anonimo ha detto...

Be', direi che è già sufficiente spaziare nell'800... a metterci un barocco si fa un bel saltino storico.

Porlock ha detto...

ma sai, col barocco devo attingere ad un repertorio differente, almeno per la produzione tastieristica. Più vincolata al clavicembalo, clavicordo, virginale o eventualmente organo, parlando di tastiere.
Le forme brevi sono più difficili da trattare, per esempio di Bach probabilmente dovrei usare i preludi (per un repetorio più "elegante", in contrasto alle fughe maggiormente "speculative").
Oppure chessò le varie suite (inglesi,francesi) o le invenzioni.
Ad ogni modo tolto Bach, Scarlatti (ad esempio le numerose sonate) è già più difficile recuperare gli autori (mi vengono in mente i virginalisti inglesi Byrd, Gibbons, oppure Swelinck e Froberger, Telemann, ed i vari clavicembalisti italiani). Autori le cui esecuzioni sono spesso pubblicate da etichette minori e specializzate. Insomma non ho tutto sto materiale. Il pianoforte romantico è invece più "mainstream" se mi si passa il termine. Maggiori pubblicazioni su etichette note con interpreti internazionali.

Porlock ha detto...

tutta sta filippica poi per dire che un nastrone barocco non ero in grado di produrlo, uno romantico sì. e non volevo mischiare capre e cavoli.

Porlock ha detto...

in effetti ci sono stati dei grandi esclusi. Niente Schubert (ad esempio qualche momento musicale) niente Beethoven (avevo pensato a una o due Bagatelle op. 126). Magari in favore di momenti più salottieri come Etincelles di Moszkowski (lo stesso Horowitz lo usava spesso come bis, e tutt'ora lo fa qualche altro pianista). Oppure qualcosa di meno noto come le sere a Posillippo di Thalberg.
Altro escluso di un certo peso è Vers la flamme di Skrjabin, così incredibilmente visionario da essere ai margini del romanticismo tout court.

Porlock ha detto...

beh ma sai Rachmaninov è una figura singolare. Sia come interprete che come compositore è stato sempre piuttosto anacronistico. Macinava gli stilemi tardo-romantici quando già c'erano stati Debussy, Satie, e furoreggiavano Prokofiev, Bartok e Stravinsky. Perfino come scelte di repertorio e di prassi esecutive era completamente anacronistico, da lasciare piuttosto basiti i colleghi pianisti. Quindi in questo nastrone non sfigura per niente anzi direi che ci entra piuttosto bene.

Porlock